Milano. In vista del Natale, FlixBus ha rafforzato i collegamenti con Pescara, Montesilvano e l’Abruzzo per agevolare il ritorno in famiglia – e il successivo rientro nella città di domicilio – di chi studia o lavora fuori regione. Questo incremento riguarda soprattutto le rotte attive fra l’Abruzzo e alcune grandi città universitarie del Paese, soprattutto al centro e Nord Italia.
In tutto, sono 17 le destinazioni collegate da FlixBus sul territorio abruzzese: di queste, ben sette sono piccoli centri con popolazione inferiore a 20.000 abitanti.
Fino alla fine del 2023, per Pescara partiranno settimanalmente fino a 28 corse dirette da Bologna, fino a 26 da Roma, fino a 20 da Ancona e fino a 15 da Firenze, Perugia e Milano. Inoltre, saranno attive fino a 13 corse settimanali da Macerata e Siena. Chi si sposta sulle tratte più lunghe, come quelle operative con Torino, potrà viaggiare comodamente in notturna, imbarcandosi la sera e arrivando la mattina.
Inoltre, grazie alla rete internazionale di FlixBus, anche chi studia o lavora in Germania o in Svizzera potrà fare rientro in famiglia, partendo da città come Monaco di Baviera, Francoforte o Zurigo.
Molti dei collegamenti operativi per il centro di Pescara raggiungeranno anche Montesilvano, che beneficerà di fino a sette collegamenti diretti alla settimana in arrivo da numerose città universitarie del centro Italia, come Firenze, Perugia, Macerata e Siena, o del nord Italia, come Bologna, Milano e Torino.
Tutti i collegamenti sono in vendita sul sito www.flixbus.it, tramite l’app FlixBus e nei punti vendita sul territorio.
I «viaggiatori del cuore» che tornano a casa: un’indagine fa luce su un nuovo tipo di passeggero
Secondo lo studio Cosa ci spinge a viaggiare, commissionato da FlixBus alla società di ricerche Squadrati nel 2023, nel post-pandemia 1 persona su 4 viaggia per motivi di affetto, attribuendo un’importanza fondamentale alla famiglia e alle amicizie. Lo studio classifica questa categoria come «viaggiatori del cuore», analizzandone il profilo e le abitudini. Tra le considerazioni che emergono da questa analisi, una riguarda la tendenza, fra molte delle persone appartenenti a questa categoria (il 26% del totale), a prediligere il periodo natalizio per mettersi in viaggio.
L’importanza degli affetti è sempre più centrale all’indomani del periodo pandemico: per gran parte delle persone, infatti, oggi viaggiare significa «ritrovare il proprio benessere» (come dichiarato dal 47% del campione intervistato, contro il 36% del pre-pandemia) e «stare con le persone a cui si vuole bene» (come dichiarato dal 34% del campione, contro il 23% del pre-pandemia).