Cultura e eventi

L’omaggio alla musica di Jimi Hendrix dei Quintorigo apre la stagione 2024 del Kabala

Giovedì 18 gennaio 2024, la nuova stagione del Kabala prende il via alla Sala Favetta del Caffé Letterario

Pescara. Giovedì 18 gennaio 2024, saranno i Quintorigo con il loro tributo alla musica di Jimi Hendrix ad aprire la stagione 2024 del Kabala. La formazione è composta da Gionata Costa al violoncello, Andrea Costa al violino, Valentino Bianchi ai sassofoni, Stefano Ricci al contrabbasso: con loro, saranno poi sul palcoscenico nel concerto pescarese anche Alessio Velliscig alla voce e Simone Cavina alla batteria.

Il concerto si svolge alla Sala Favetta del Caffè Letterario in Via delle Caserme.

La stagione del Kabala conferma anche quest’anno la partnership con la Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara”, un’istituzione importante per la cultura del nostro territorio: una convergenza naturale per dare vita ad una stagione di assoluto livello.

Il costo del biglietto di ingresso al concerto è di €15 e può essere acquistato anticipatamente presso la sede della Società del Teatro e della Musica (Via Liguria 6, Pescara) oppure, il giorno del concerto, alla Sala Favetta del Caffè Letterario.
Oltre al biglietto, sono possibili le formule combo con aperitivo/cena prenotando al numero 331 49 57 258.
Per ulteriori informazioni, si consiglia di visitare il sito nuovokabala.com

“Quintorigo Experience” è un progetto dedicato interamente a Jimi Hendrix, grande chitarrista americano nonché uno dei più grandi autori e musicisti contemporanei. Precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock attraverso un’inedita fusione di blues, rhythm and blues, soul, hard rock, psichedelia e funky, Hendrix ha segnato indelebilmente almeno tre generazioni. Figli dello stesso atteggiamento artistico, con rara versatilità e capacità strumentale e con l’intenzione di shakerare suoni e generi musicali estremamente diversi tra loro, dopo l’intenso omaggio a Charles Mingus, i Quintorigo si confrontano con un sentito ed originale tributo al genio dell’artista statunitense.

Parlare dei Quintorigo, definire la loro estetica, descrivere (magari in due righe) le loro modalità di approccio compositivo, il loro substrato culturale e la miscela delle loro influenze artistiche o mettere un’etichetta al loro sound rappresenta da sempre un arduo esercizio praticato da critici, musicologi, giornalisti, estimatori e detrattori. Un esercizio di stile talvolta pretestuoso, spesso inutile e, soprattutto, mai approdato ad una soluzione in qualche modo calzante ed esaustiva. E quindi, forse, non ha nemmeno senso chiedersi che genere suonano i Quintorigo, di quali maestri abbiano continuato la lezione, come possa definirsi il loro sound, perché una risposta univoca e condivisa non c’è. Ha più senso semmai individuare i caratteri permanenti, i vettori costanti, che da sempre improntano il modus operandi della band, per capire appieno il senso del lavoro dei quattro musicisti romagnoli e della sussistenza vivace, feconda, orgogliosa e carica d’anni della «realtà musicale più interessante ed originale del panorama musicale italiano», come qualcuno ha azzardato.

I binari su cui si muovono i Quintorigo sono tre: eclettismo, contaminazione, sperimentazione. Il primo deriva dalle esperienze formative giovanili (dal Conservatorio alle cantine, dall’orchestra sinfonica alle cover band). La seconda è emanazione e rielaborazione del primo, in quanto tentativo tipicamente post-moderno di fondere l’eccellenza del passato in un nuovo linguaggio fatto d’echi e reminiscenze che suonino sorprendentemente nuove, talvolta, sembra paradossale, in netto contrasto con il passato (e con il presente). La terza è un’inclinazione psicologica, una costante e alienante forma mentis che porta a negare ciò che è stato detto o fatto, ciò che suona scontato o “pop”, nel senso deteriore del termine. Ciò che c’è, c’è già. E spesso non ci piace. Sperimentazione è ricerca di ciò che non c’è. I Quintorigo cercano, inventano, sconvolgono, distruggono per ricostruire sulle rovine deframmentate dell’illustre passato una lingua nuova fatta di suoni inascoltati, di strutture libere, di espressioni eterodosse e atmosfere stranianti. Un percorso musicale senza compromessi degradanti, lontani delle logiche del mercato e dei media, motivati da un congenito e totalizzante amore per l’oggetto della loro ricerca, la musica stessa.

La rassegna prosegue giovedì primo febbraio 2024 con il concerto del duo formato da Maurizio Rolli al basso e Emanuela Di Benedetto con il trombettista Flavio Boltro come ospite speciale.

Kabala 2024
Programma dei concerti

Giovedì 18 gennaio
Quintorigo Experience
Tributo a Jimi Hendrix

Giovedì 1 febbraio
Rolli-Di Benedetto Duo special guest Flavio Boltro

Giovedì 8 febbraio
Mr EB & The All Star Funk feat. Max Ionata

Giovedì 22 febbraio
Alan Clark
il leggendario pianista dei Dire Straits

Giovedì 7 marzo
Thick (of) Things feat. Daniel Bestonzo

Giovedì 14 marzo
Marc Copland Quartet

Giovedì 11 aprile
Mark Sherman Quartet

Giovedì 18 aprile
Tia Fuller Quartet

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