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Recinella, il decano della Folgore Delfino Curi Pescara

Il dirigente pescarese nel calcio cittadino da più di 50 anni: “Siamo una società forte e con valori importanti anche fuori dal campo”

Pescara. Oltre mezzo secolo sui campi di calcio pescaresi e abruzzesi, da giocatore e poi da allenatore, oggi da dirigente. Eusanio Recinella è un pilastro della Folgore Delfino Curi Pescara, con cui ha iniziato qualche anno fa la sua collaborazione portando esperienza ed entusiasmo. Settore giovanile florido e con valori solidi, risultati brillanti in campo e iniziative sociali e culturali fuori. Recinella incarna alla perfezione lo spirito del club, di cui è portatore ogni settimana sui campi e ogni giorno agli allenamenti dei ragazzi.

“Sono nel calcio da una vita: ho iniziato nel 1989 da allenatore con Tonino Grosso, papà di Fabio, al Santa Teresa. La prima partita che ho giocato, però, con la Nova Pescara, poi diventata Aurora, nel 1967, nel campionato giovanile “Nag”. Sono nato nel calcio di questa città: i Lanciaprima, giocatori del grande Pescara dei vari La Porta e Tontodonati, erano miei zii, fratelli di mia madre. Anche mio papà, Enzo Gino, ha vestito il biancazzurro negli anni del Dopoguerra”.

Gli addetti ai lavori di mezza Italia lo conoscono e lo stimano. Ma lui, che ne ha viste tante, come descriverebbe oggi la realtà della Folgore Delfino Curi Pescara? “E’ il mio secondo anno qui, dall’anno scorso ad oggi ho visto grossi miglioramenti. La prima squadra in Eccellenza è dietro Teramo e Giulianova, Bonati si sta confermando un grandissimo tecnico. La società è diventata ancora più forte quest’anno con l’ingresso dei fratelli Liberatore accanto a Paluzzi e Zangirolami e al mondo Curi. Stiamo crescendo sotto ogni punto di vista, e veniamo già da alcuni risultati importanti della stagione passata, in cui abbiamo vinto il titolo con l’Under 15 e giocato la finale con la Under 17. La Juniores quest’anno ha centrato la qualificazione alle fasi finali, i 2007 sono ai play-off, i 2008 in Coppa Abruzzo e i ragazzi di Schiazza dell’Under 15 sono una macchina da guerra. Il presidente Martorella ci tiene tanto e ha ragione: ai play-off finora tutte vittorie, questi giovani talenti possono andare lontano. Non trascurerei i sotto età, che sono in Coppa Abruzzo dopo la salvezza. E neanche la Renato Curi Delfino Folgore, che sta facendo i play-off. Meglio di così non potrebbe andare”.

Recinella conoscitore del calcio in ogni dettaglio, passa le sue giornate sempre operative al San Marco. “Con me c’è il “presidente operaio” Zangirolami, che è sempre attivo e presente. Siamo continuamente al lavoro per far trovare pronte tutte le squadre e tutti gli staff che ogni settimana escono per le partite”.

Tutto bene in campo, ma Martorella ci tiene al suo motto “Il calcio oltre il calcio”. Teatro, cinema, musei, convegni e solidarietà: “E’ giusto: io dico che una formazione e un’educazione a tutto tondo dev’essere alla base di quello che una settore giovanile propone a ragazzi e famiglie. Giocare a calcio sì, ma bisogna anche comprendere e apprezzare tutto quello che c’è fuori dal campo. Non tutti questi ragazzi saranno calciatori da grandi, bisogna capire questo mondo in cui viviamo e avere valori saldi. La Curi offre anche questa possibilità ai suoi tesserati”.

Recinella non nasconde qualche difficoltà… “E’ diventato difficile gestire gli adolescenti oggi: noi cerchiamo di correggere gli errori e rispettare le regole. C’impegniamo molto. Anche con i genitori. Ci sono tanti ragazzi davvero bravi, ma i giovani oggi hanno tanti diversivi e tenerli concentrati sul campo non è facile”.

Panzera, Dell’Elce e altri saliti dal vivaio alla prima squadra. Altri ragazzi pronti a girare l’Italia per sostenere provini con club prestigiosi. Osservatori in tribuna e squadre competitive: “Seguiamo una politica societaria ben precisa e siamo interessati, prima di ogni altra cosa, alla formazione dei ragazzi. Che qui hanno la possibilità di fare tutta la trafila e arrivare a giocare in Eccellenza. Se poi qualcuno dovesse fare una carriera importante, saremmo felici. Tra i 2010 ci sono parecchi ragazzi bravi, riceviamo diverse chiamate per informazioni e per provini. Ma anche qualche ragazzo più grande sta attirando le attenzioni”.

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