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Depurazione, condanna per l’Italia. Abruzzo ancora fuori norma VIDEO

Pescara. Oggi è arrivata la notizia di una pesante multa per l’Italia comminata dalla Corte di Giustizia europea per la mancanza di adeguata depurazione in diversi agglomerati nel paese. La sentenza era attesa perché arriva per la mancata applicazione di una prima sentenza del 2012 ben nota agli addetti ai lavori. Nonostante l’avviso l’Italia non si è adeguata entro il 2016. Per l’Abruzzo l’agglomerato di Lanciano-Castel Frentano non rispettava le norme nel 2012. La regione si è adeguata solo nel 2017 con l’apertura del nuovo depuratore di Lanciano.

Questo è il commento del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua : “Questo è solo l’inizio perché esiste un’ulteriore procedura d’infrazione che quasi sicuramente andrà anch’essa a condanna pecuniaria (per l’Abruzzo c’è l’agglomerato di Pescasseroli) dopo una sentenza negativa nel 2014.

In realtà il settore della depurazione, come sappiamo, è sostanzialmente fuori controllo in ampie aree della regione.

Ad esempio è bastato fare un giro nel Fucino pochi giorni fa per evidenziare una situazione degna di un paese del quarto mondo, con fogne a cielo aperto a San Benedetto dei Marsi e scarichi maleodoranti ad Ortucchio diretti nei canali che poi vengono usati per captare acqua per l’irrigazione.

L’ennesima vergogna a cui non si sta ponendo rimedio, visto che per poche faraoniche nuove strade l’Abruzzo sta investendo con il Masterplan molto di più della cifra destinata al settore dell’acqua per l’intera regione, dalla depurazione alla riparazione delle reti.

Ad aggravare la vicenda la pessima situazione debitoria di alcune società di gestione che non fa ben sperare per interventi risolutivi futuri. Insomma, auspichiamo che i prossimi esecutivi nazionali e regionali pongano veramente il tema della corretta gestione dell’acqua al centro della propria azione di governo andando oltre la sterile propaganda che abbiamo sentito in questi anni e che purtroppo stiamo ascoltando anche nelle ultime settimane. Servono investimenti poderosi nel settore per interventi diffusi sul territorio, sottraendo le risorse dalle grandi opere inutili a partire dal TAV.

Ovviamente auspichiamo che la Corte dei Conti intervenga per far pagare agli amministratori queste multe”.

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