Cultura e eventi

Sospiri su assoluzione processo EcoEemme

Pescara. “Con la sentenza Ecoemme oggi si chiude una lunga, difficile, parentesi, durata circa 10 anni, della mia vita, personale e politica, e si chiude nel modo migliore, ovvero con la totale assoluzione, mia e degli altri soggetti coinvolti, perché ‘il fatto non sussiste’, ovvero non c’è mai stato reato, non è stato commesso alcun reato. Due le emozioni prevalenti: da un lato la soddisfazione per aver visto prevalere la verità e la giustizia; dall’altro l’amarezza per una vicenda che comunque ha segnato dieci anni di storia, ha segnato la mia famiglia, i miei amici, e soprattutto ha alimentato quel clima di sfiducia generale nei confronti della politica e di chi amministra che oggi è concretamente palpabile e che certamente non fa bene alla democrazia di un Paese”. È il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri alla lettura della sentenza da parte del Presidente del Tribunale collegiale di Pescara Rossana Villani che ha scritto la parola ‘fine’ al processo sulle presunte irregolarità commesse dalla società pubblico-privata Ecoemme e che vedeva coinvolti anche il Capogruppo Sospiri e l’ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, che, secondo l’accusa, ‘si erano attivati per favorire il gruppo Di Zio in una gestione monopolistica del servizio rifiuti a Montesilvano’.
“Non ho mai commentato l’inchiesta giudiziaria durante tutte le fasi del processo, certo che la magistratura avrebbe compiuto la propria attività investigativa e di approfondimento per arrivare alla verità dei fatti – ha sottolineato Sospiri – e la sentenza odierna ha un valore doppio, perché il giudice non ha dichiarato prescritti gli eventuali reati, che pure lo erano, ma è entrato nel merito e ha dichiarato ‘insussistenti i presunti reati’. Ora attendiamo le motivazioni della sentenza che dovranno essere depositate tra qualche giorno, ma sicuramente già la sentenza rappresenta una pietra miliare in un processo difficile, pruriginoso, perché ha sancito che non abbiamo commesso alcun reato, che dalla politica non ci fu alcun favoritismo pro o contro questa o quell’azienda. Una sentenza che non cancella dieci anni di sofferenze, ma in qualche modo ne allevia minimamente il peso e che deve restituire credibilità a chi ogni giorno s’impegna nel fare politica nell’interesse pubblico collettivo”.

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