Politica

Franco Danelli (Confcommercio Pescara) su progetto di Legge per recupero aree e opifici industriali

Pescara. Il presidente della Confcommercio di Pescara Franco Danelli interviene nel dibattito degli ultimi giorni, in merito al progetto di legge presentato dal presidente del Consiglio Regionale Sospiri, e che si propone l’obiettivo di recuperare le aree e gli opifici industriali. Il presidente Danelli illustra quella che è la posizione nel merito dell’organizzazione da lui presieduta, auspicando una convergenza fra le parti interessate, per il bene dell’economia abruzzese.
“Come presidente di Confcommercio Pescara – continuo a ritenere che nella nostra realtà e in particolare nell’area metropolitana Chieti-Pescara, esistono insediamenti commerciali della grande distribuzione ben oltre la media europea, e non a caso siamo secondi a livello europeo, ma detto questo è impensabile che alla politica venga dettata l’agenda dai grandi gruppi commerciali che hanno a cuore non tanto lo sviluppo economico del territorio, quanto i propri interessi commerciali. E allora, il motivo per cui, noi come Confcommercio Pescara siamo contrari a qualsiasi insediamento che inventivi ulteriormente la grande distribuzione, e non a caso durante la campagna elettorale, come Confcommercio, come presidenti delle quattro associazioni provinciali, chiedemmo ai candidati Marsilio, Legnini e Marcozzi di prendere impegni seri, per evitare la nascita di altri centri commerciali. La risposta fu quella che la Regione avrebbe legiferato e lavorato per evitare con la proliferazione di altri centri commerciali. Ma al di là di questo – prosegue Franco Danelli – io continuo a sostenere che le aree destinate all’impiantistica industriale devono essere custodite e devono essere anche manutentate. E a spese di chi? A spese dei Consorzi che sono dei carrozzoni che sarebbe opportuno almeno ridurre nel numero, per seguire la politica della economicità e della produttività di cui tanto si parla. Quindi ribadiamo il nostro no a qualsiasi legge che trasformi le aree e le strutture industriali in capannoni adibiti al commercio e perché a conclusione degli incontri svolti sul territorio regionale, oltre che dell’attività di informazione sul percorso di definizione della Z.E.S. da parte degli Uffici regionali, sono pervenute numerose istanze da parte di Comuni ed Aziende che hanno richiesto l’inserimento all’interno della perimetrazione delle aree. Anche il Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Chieti-Pescara ha predisposto una specifica cartografia (allegata al comunicato), individuando delle aree e degli immobili in disuso nei Comuni di riferimento e di sua competenza”. In base ai dati in possesso di Confcommercio, esistono oggi 123,28 ettari di capannoni dismessi o comunque superfici non utilizzate e impegnate dalla ZES (Zone Economiche Speciali) per iniziative industriali. In definitiva in questo momento, non è che ingigantendo la grande distribuzione noi affrontiamo e risolviamo lapiaga della disoccupazione che attanaglia la nostra regione e incentiviamo i consumi. Noi invece non faremmo altro che asciugare alle famiglie i risparmi, impoverendo le città, i loro centri storici, e i centri cittadini che stanno morendo. L’auspicio in conclusione è quello di vedere una ampia convergenza in questa posizione affinché si possa, invece di pensare a nuovi insediamenti commerciali, pensare e mettere in atto progetti che vadano nella direzione dello sviluppo che da troppo tempo questo territorio aspetta”.

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