Economia

BPER Banca, all’Aquila riapre la sede in centro storico

Il 19 luglio, a distanza di dodici anni dal sisma e dopo importanti lavori di restauro, torna operativa la filiale nello storico palazzo di Corso Vittorio Emanuele II

L’Aquila. Dal 19 luglio BPER Banca torna nel centro dell’Aquila. Sarà infatti operativo lo sportello della Sede di città nello storico palazzo di Corso Vittorio Emanuele II 48 (ex sede Carispaq), a distanza di dodici anni dal sisma del 2009. Oltre alla filiale posta al piano terra, nei piani superiori dell’edificio troveranno collocazione diversi uffici di Direzione generale.

Il responsabile della Direzione Regionale Abruzzo e Molise di BPER Banca, Giuseppe Marco Litta, ha affermato: “Ci fa molto piacere poter contribuire in modo concreto al rilancio della città in una fase in cui siamo fortemente impegnati a sostenere imprese e famiglie nel cammino, ormai avviato, della ripresa economica. E’ un momento molto importante – ha proseguito Litta – quello del rientro nella sede storica, in un edificio che ha segnato il passato economico, sociale e culturale aquilano, sul quale dopo il sisma del 2009 sono stati effettuati importanti e complessi lavori di consolidamento antisismico e di restauro”.

Per celebrare la riapertura della nuova sede si terrà, nei prossimi giorni, un evento musicale che sarà offerto da BPER Banca alla città.
Venerdì 30 luglio alle 11, inoltre, si svolgerà la cerimonia di riapertura della filiale nel centro storico dell’Aquila, alla presenza dei vertici di BPER Banca e delle autorità.

Brevi cenni storici
Nel 1885 la Cassa di Risparmio dell’Aquila, alla ricerca di una sede prestigiosa che testimoniasse l’importanza ormai raggiunta all’interno della città, acquistò dal Comune il sito per la costruzione del proprio palazzo. Alla gara di appalto, appositamente indetta, parteciparono l’impresa di Gaetano Di Marco e la ditta composta dal negoziante Remo Fanella e dal capomastro Germano Barattelli, che si aggiudicò l’opera per la somma di 191.685 lire.
Il nuovo edificio, realizzato dal 1886 al 1892, contribuì in maniera determinante al consolidamento del “Corso”, quale strategico della città, costituendo un modello di architettura in grado di valorizzare lo spazio urbano inteso come luogo altamente fruibile, di relazioni e di sviluppo sociale ed economico. I Quattro Cantoni divennero così il centro direzionale della città in quanto nei suoi pressi si trovavano gli edifici pubblici più importanti: oltre alla Cassa di Risparmio, il Palazzo di Giustizia, quello delle Poste, il Municipio, l’Intendenza di Finanza, l’Istituto Tecnico, il Convitto Nazionale, il Banco di Napoli, la Banca Nazionale, il Teatro Comunale e i principali alberghi, caffè e negozi.
Durante il secondo conflitto mondiale, l’arcivescovo dell’Aquila Confalonieri, d’accordo con i vertici dell’Istituto, fece nascondere nel suo caveau i beni mobili preziosi degli ebrei aquilani per sottrarli alle requisizioni tedesche e il Governatore della Banca d’Italia Azzolini fece altrettanto con le riserve di carta filigranata e le matrici per la stampa delle banconote.
Nel 1944, con la Liberazione, come riconoscimento per il ruolo e l’appoggio forniti durante l’occupazione, la Cassa di Risparmio fu la prima banca a riaprire i battenti a L’Aquila.

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