Cultura e eventi

Pescara: al Teatro Cordova “La Confessione” di Giada Trebeschi, regia di Silvano Torrieri

Spettacolo promosso e sostenuto dall’assessorato all’Associazionismo sociale

Pescara. Dopo il rinvio di qualche settimana fa va in scena giovedì 26 gennaio 2023 dalle ore 21, presso il Teatro Cordova di Pescara di Viale Bovio 446, “La Confessione”, spettacolo in atto unico promosso e sostenuto dall’assessorato all’Associazionismo sociale, guidato da Nicoletta Di Nisio, e curato dall’Accademia del Musical Theatre di Giada Trebeschi, con la regia di Silvano Torrieri. Protagoniste sul palco saranno Chiara D’Alonzo, Lucia Olga D’Ottavio e Veronica Morelli. La storia racconta del tristemente noto problema della pulizia etnica, dello stupro di guerra, il gesto più vile e abietto che essere umano possa commettere, e delle problematiche a esso collegate quali l’aborto e il dialogo fra le religioni senza però giudicare a priori e lasciando alle parti in causa la possibilità di spiegare le proprie motivazioni. Lo spettacolo al Teatro Cordova sarà ad ingresso libero (per prenotare il posto chiama il numero 347 140 64 38).
<Come assessorato – ha dichiarato Nicoletta Di Nisio – siamo al fianco delle attività portare avanti dalle associazioni del territorio, nella convinzione che dalla collaborazione reciproca possano nascere importanti occasioni si crescita culturale e di partecipazione sociale. Invito tutti a essere presenti allo spettacolo che è frutto dell’impegno e della competenza dell’Amt e che sono convinta sarà molto apprezzato>.

Sinossi
La storia racconta del tristemente noto problema della pulizia etnica, dello stupro di guerra e delle problematiche a esso collegate quali l’aborto e il dialogo fra le religioni senza però giudicare a priori e lasciando alle parti in causa la possibilità di spiegare le proprie motivazioni. Due sorelle vengono stuprate dai soldati sotto ad un melo, entrambe restano gravide ma prendono strade molto diverse. A parte due personaggi, gli altri non hanno un nome proprio e sono identificati attraverso il proprio lavoro (il medico, il soldato) o tramite il legame che hanno con Maddalena (la sorella, il fidanzato). Questa scelta sottolinea il significato simbolico di ciò che rappresentano in quanto, in fondo, che cosa c’è in un nome? Se quella che chiamiamo rosa avesse un altro nome non profumerebbe altrettanto dolcemente? L’altro personaggio dotato di nome proprio è una delle due sorelle violentate e che, contro tutto e contro tutti decide di tenere il frutto del proprio ventre. La sua è una scelta molto difficile, ma è una scelta che nessun altro personaggio ha il diritto di giudicare così come non l’avevano coloro che volevano scagliare le pietre contro Maria di Magdala.
La sceneggiatura rispetta le unità aristoteliche di tempo, spazio e azione. È però importante precisare che tempo e spazio non sono appositamente specificati poiché la storia potrebbe già essere accaduta o potrebbe succedere di nuovo in Bosnia come in Iraq, in Rwanda come in Darfur e in Ucraina. Tre le attrici in scena che come vittime e possibili carnefici si ritroveranno a raccontare gli aspetti intrinseci di chi riceve e di chi potrebbe essere pronto al perdono. Veronica Morelli nel Medico e nel Padre. Chiara D’Alonzo nel Fidanzato e nel Nonno. Lucia Olga D’Ottavio nel Soldato. Ma tutte e tre le attrici poi in un’unica Sorella e Maddalena. Unica voce fuori campo di Frate Francesco, raccontata dal regista Silvano Torrieri.

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