Cronaca

Realizzazione dello stadio del fondo ai Piani di Pezza: il WWF Abruzzo torna sulla vicenda e presenta un esposto per accertare i danni ambientali

Nelle scorse settimane il WWF Abruzzo ha presentato un esposto per accertare i danni ambientali derivanti dai lavori iniziati la scorsa estate per la realizzazione dello stadio di sci da fondo ai Piani di Pezza nel Comune di Rocca di Mezzo.

Questo è solo l’ultimo intervento intrapreso dal WWF Abruzzo che, insieme anche ad altre associazioni ambientaliste, aveva da subito espresso contrarietà ai lavori che prevedono la realizzazione di una infrastruttura finalizzata a uno stadio di sci da fondo con funzione di campo scuola o di riscaldamento per gli atleti e altri lavori annessi.

Si ricorda che i lavori erano iniziati, come da documentazione fornita, senza la conclusione della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale, procedura volta a esplicitare i possibili danni che un progetto può causare sulle componenti ambientali di un territorio e necessaria per legge visto che l’intervento ricade all’interno di due Siti Natura 2000, la ZPS IT7110130 Sirente Velino e la ZSC IT7110206 Monte Sirente e Monte Velino. A seguito degli interventi delle Associazioni (il WWF aveva presentato osservazioni e un primo esposto), il Comune di Rocca di Mezzo aveva sospeso i lavori.

Attualmente il progetto è pubblicato sul sito delle Valutazioni di Incidenza della Regione Abruzzo dove si legge “Il Comune di Rocca di Mezzo, con comunicazione acquisita in atti al n. 0416570 del 12.10.23, ha chiesto al Servizio scrivente la possibilità, solo per l’intervento in oggetto, di avere il supporto regionale per l’attivazione della procedura in oggetto, vista l’incompleta procedura di Valutazione di Incidenza eseguita dal Comune stesso” e presenta delle varianti rispetto a quello iniziale.

“Già da qualche settimana – commenta Filomena RICCI, delegata del WWF Abruzzo – abbiamo presentato, rappresentati dall’Avv. Francesco Paolo FEBBO, un esposto alle autorità competenti per chiedere di valutare con attenzione i danni arrecati dai lavori effettuati. Gli aspetti procedurali, seppure con tentativi maldestri e a posteriori, potranno anche essere sanati (questione comunque da valutare); lo stesso non si può dire per gli aspetti naturalistici. I lavori sono iniziati senza la conclusione delle procedure che avrebbero dovuto indicare modalità e misure per limitare l’impatto e la modifica dello stato dei luoghi è avvenuta ed è sotto gli occhi di tutti. Chiediamo, dunque, che vengano accertati i danni arrecati alle componenti floristiche e faunistiche presenti nel sito dell’intervento e tutelati dalle normative nazionali e internazionali.”

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