Cultura e eventi

A Pescara “Shoah, come quadri alle pareti”

Pescara. In occasione del 70mo dalla fine della II guerra mondiale, l’associazione di promozione culturale e sociale Il Pane e le Rose, ha organizzato per giovedì 26 novembre, alle ore 11:00, presso l’aula magna del Liceo Classico Gabriele D’Annunzio di Pescara, un incontro con Liliana Bucci, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Dopo aver accompagnato migliaia di ragazzi di tutta Italia nei viaggi della memoria per la prima volta in assoluto, volerà da Bruxelles , per testimoniare il dramma della Shoah a una platea di 200 giovani pescaresi raccontando com’è riuscita, insieme a sua sorella Andra (oggi negli Stati Uniti), a sopravvivere ai terribili esperimenti del famigerato dott. Mengele, l’angelo della morte di Auschwitz, che le scambiò allora per gemelle. All’iniziativa, aperta al pubblico a cui hanno aderito anche numerosi professori di altre regioni, prenderà parte come storico il prof. Marco Patricelli.
Scrittore, giornalista le cui ricerche lo hanno portato a collaborare con i più importanti giornali e riviste specializzate straniere, tenendo conferenze e seminari in tutta Europa ed insignito nel 2010, dalla Repubblica di Polonia, della benemerenza per alti meriti culturali. Gli ospiti ,insieme a Stefano Di Giovanni studente di scienze politiche presso l’Università degli studi di Teramo nonché organizzatore dell’evento, saranno ricevuti a palazzo di città dal sindaco Marco Alessandrini alle ore 11:15 mercoledì 25 novembre a testimonianza dell’importanza culturale di questa giornata.
La mattinata di giovedì affronterà in particolare la drammatica vicenda dei 20 bambini della scuola di Bullenhuser Damm e di Sergio de Simone (cugino di Liliana Bucci) assassinati dai nazisti nel 1945 e la cui storia è stata portata alla luce, dopo anni di studi e ricerche, dal libro “Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti” della prof.ssa Annamaria Bernicchia la quale esprime da Verona tutta la sua soddisfazione per l’appuntamento in programma.
«L’incontro con un “testimone” è sicuramente l’esperienza più preziosa per chi vuole fare davvero Memoria. Le parole di chi è tornato vivo dal Lager ti entrano dentro, ti segnano, non le dimentichi, ti accompagnano, ti sono di aiuto, sono un antidoto sicuro contro il negazionista. Andra e Tatiana Bucci ci accompagnano in quel luogo di dolore che è stata la Baracca 11 di Birkenau. “Le bambine di Auschwitz”” sono le testimoni oculari della presenza dei 20 bambini di Bullenhuser Damm in quell’inferno. Nei loro occhi è rimasto impresso il saluto di Sergio che si allontana, il sorriso di quei poveri innocenti che credono di andare dalla mamma… Ascoltare Andra e Tati significa riflettere su cosa l’essere umano sia capace di fare e mai come in questi giorni la riflessione è importantissima». 

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