di Massimo Pasqualone
Difficile poter racchiudere in poche righe la ricchezza dei capolavori dell’arte e la raffinata bellezza delle architetture che nei secoli hanno impreziosito Osimo, città che nei suoi vicoli, nelle sue piazze, nei suoi palazzi, racchiude una storia tutta da esplorare. Affascinati da questa bellezza sono anche gli artisti contemporanei che hanno assorbito la magia dei luoghi e hanno reso omaggio a cotanta bellezza, con linguaggi originali ed al contempo affascinanti.
Partiamo da Piera Bachiocco che ad Osimo nasce nel 1951. Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Ancona, ha vissuto per più di vent’anni in Nigeria poi a Dubai ed AbuDhabi, paesi dai quali ha acquisito quella grande esperienza espressiva, che ha dato l’impronta personale ai lavori. Ha frequentato vari corsi e tecniche di pittura e calligrafia come la calligrafia araba e artistica. La sua filosofia d’arte si può racchiudere nella celebre frase di Pablo Picasso: “io non cerco, trovo”. Agli amici ama dire che la sua ispirazione è nel Dostoevskij di “la bellezza salverà il mondo” e “non cercate “qualcosa” nei miei quadri, ma sentite l’emozione che trasmettono i colori dei paesaggi Africani e i colori della ricchezza e della sfarzosità’ di Dubai ed Abudabi, come se fossero dei flash, cercate i sentimenti che nascono nel vostro cuore ed infine, le vibrazioni nell’animo. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive all’estero ed in Italia con diversi riconoscimenti.
Giuseppe Orlandi è nato a Milano nel 1953, ma vive ad Osimo: autodidatta dipinge per hobby e ha partecipato a marzo 2020 al Premio Kalos di Forte dei Marmi nel quale è stato premiato. Orlandi ritiene che l’artista sia colui che si impegna all’interno della società, il suo essere attento alle curve che la storia prende, la capacità, anche ermeneutica ed al contempo esegetica, di chiarire innanzitutto a se stesso dove il fluire delle azioni umane si dirige, la stessa ambiguità di fondo di questo fluire, che è e rimane un essere nel mondo e nella vita, portano oggi a considerare una missione la produzione artistica, soprattutto come impegno di denuncia, impegno di avviso, impegno di urlo, quando la stessa società di molte cose non si accorge, di talune si dimentica, di altre esige la rimozione della memoria dalla memoria collettiva.
Emanuela Rocco è nata a Padova il 15 giugno del 1952 e dipinge da autodidatta da più di 30 anni. Ha frequentato gli studi di pittura di alcuni maestri veneti come Oscar Nalin, Franco Zoppeletto e R. Gallupo. Da dieci anni vive ad Osimo ed ha seguito la scuola di Anna De Cecco e tuttora frequenta lo studio del maestro anconetano Mario Graziani. Ha partecipato a molti concorsi vincendone alcuni sia in Veneto che nelle Marche tra questi ha vinto il secondo premio al concorso “il segno D’inizio ” di Macerata e il secondo premio a Candia nel 2019.
Liliana Fioretti, filottranese di nascita, da anni risiede ad Osimo con la propria famiglia. Fin da ragazzina avrebbe voluto seguire una formazione artistica, ma per volere dei genitori, ha conseguito il diploma di ragioneria e lavora da trent’anni come contabile ragioniere. Ovviamente, la passione per l’arte è rimasta sempre viva, anche se, per impegni lavorativi e familiari, ha dovuto trascurarla per parecchi anni. Poi, dieci anni fa, a seguito di una crisi aziendale per cui lavorava, perse il lavoro e questa situazione le permise di riprendere in mano matite, colori e pennelli e frequentare alcuni corsi pittorici al fine di approfondire la conoscenza delle varie tecniche. Ha collaborato per la rappresentazione pittorica di alcuni libri e tutt’ora partecipa a varie mostre collettive e concorsi riuscendo a conseguire riconoscimenti per le sue opere.
