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Marcello Antonelli (Forza Italia) su Commissione per monitoraggio opere Masterplan su Pescara

Pescara. “Tre dipendenti della Regione Abruzzo, con ruoli apicali, impiegati per monitorare le grandi opere finanziate con i fondi del Masterplan su Pescara, peccato che quelle opere non siano mai partite, e che non ne esistano neanche i progetti. Per la nuova viabilità Anas per il porto di Pescara, il cosiddetto prolungamento dell’asse attrezzato, esiste solo un preliminare risalente alla prima giunta D’Alfonso, progetto teoricamente passato al Comune per competenza; non esistono i progetti per le nuove vasche a servizio del Parco depurativo, ci deve pensare l’Ersi; non esiste il progetto per velocizzare la linea Pescara-Roma, lo deve fare Rfi; sul porto di Pescara esiste solo l’apertura in corso della diga foranea, ma serviranno almeno altri due anni per vedere i nuovi moli, competenza Arap. Il tanto fumo e niente arrosto del Governatore D’Alfonso si è concretizzato oggi in Commissione Grandi Infrastrutture alla quale avevamo chiesto di invitare, due mesi fa, la responsabile del monitoraggio Marianna Di Stefano, oggi improvvisamente cessata nel ruolo per essere nominata ‘Dirigente della struttura di coordinamento e raccordo istituzionale del Presidente’, e sostituita dal Segretario particolare Enzo Del Vecchio. Ma, al di là degli inutili avvicendamenti, è imbarazzante dover constatare ciò che avevamo previsto: in 4 anni di governo regionale, il Presidente D’Alfonso ha fatto solo chiacchiere su opere che non si sono mai realizzate né si realizzeranno nelle ultime settimane del suo Governo”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara, Marcello Antonelli, al termine della riunione odierna della Commissione Grandi Infrastrutture.
“Sono stati sufficienti tre quarti d’ora di chiacchierata per ‘denudare il re’ – ha detto il Capogruppo Antonelli -. Avevamo chiesto il vertice due mesi fa, quando abbiamo scoperto che il Comune di Pescara avrebbe dovuto pagare un proprio dipendente, la dottoressa Marianna Di Stefano, distaccata alla Regione Abruzzo, segreteria del Presidente, solo per monitorare l’intensa mole di lavori che il Governatore aveva presumibilmente finanziato su Pescara con fondi Masterplan. A quel punto abbiamo chiesto che la nostra dipendente comunale venisse a relazionare, settimanalmente, su tali opere, ma dopo due mesi quell’incarico è già cessato e oggi, a quanto pare, il suo ruolo è stato assorbito dal Segretario Del Vecchio, oltre che da un altro dipendente comunale in distacco in Regione. Ma la chiacchierata odierna è stata rivelatrice, una reale operazione verità: quattro i progetti Masterplan su cui abbiamo chiesto di focalizzare la nostra attenzione, ossia la viabilità dell’Anas sul porto di Pescara, per 15 milioni di euro; i 32milioni e mezzo di euro per il Parco Depurativo; i 10milioni di euro per la velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma; e, infine, l’intervento complessivo sul porto con 3milioni e mezzo di euro destinati all’apertura della diga foranea e 15milioni di euro per generiche ‘prime opere del nuovo Piano regolatore portuale’. Ebbene, a oggi, dei quattro maxi-progetti, non c’è nulla. Sulla nuova viabilità portuale, il Segretario Del Vecchio ha precisato che la ‘Regione si è impegnata fortemente già dal 2003-2004’, sarebbe riuscita a far inserire ad Anas l’opera nel programma triennale delle opere pubbliche, ma le sue informazioni sono ferme all’aprile 2017, data in cui ha dismesso le vesti di assessore comunale, perché ora il fascicolo è nelle mani del Comune, quindi la Regione, da almeno un anno, ha perso le tracce dell’intervento. Teoricamente con quei 15milioni di euro sarà possibile finanziare anche altre opere della viabilità Anas, quindi abbattimento dello svincolo a trombetta nella zona della pineta o la realizzazione del nuovo svincolo di Colle Caprino, ma a oggi giochiamo con la teoria. Zero progetti per il Parco depurativo: l’unica opera partita è quella ereditata dal centrodestra, ossia l’adeguamento del depuratore per 8milioni e mezzo di euro fondi sblocca-Italia. Fermi i progetti, che farebbero capo all’Ersi, per la costruzione delle vasche di accumulo da realizzare all’altezza della Madonnina da 10-20mila metri cubi, all’altezza dello Stadio per 5mila metri cubi, e nella zona a sud di Fosso Vallelunga. E questa paralisi progettuale è vergognosa visto che lo scorso febbraio, nel corso di un Consiglio comunale straordinario, il Direttore dell’Ersi, Tommaso Di Biase, venne a dirci che il progetto per la vasca della Madonnina, la più urgente per impedire gli sversamenti nel fiume a ogni pioggia e le relative ordinanze di divieto di balneazione, era pronto e sarebbe stato consegnato a giorni per andare in gara d’appalto. Dopo due mesi sappiamo che quel progetto non è mai stato presentato. Fermo il piano per la velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma: la Regione avrebbe stanziato 10milioni di euro, che però sono rimasti inutilizzati perché tanto l’iniziativa deve nascere da un accordo tra Ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana che a oggi non hanno redatto il progetto. Infine la ciliegina sulla torta, il porto – ha proseguito il Capogruppo Antonelli -: sono in corso il taglio della diga foranea, per 3milioni e mezzo di euro fondi FSC, e la costruzione della barriera soffolta per 900 mila euro fondi del Provveditorato Ministero delle Infrastrutture. Poi però la Regione ha affidato all’Arap la progettazione dei due nuovi moli guardiani, il primo dovrebbe sorgere dove oggi sta nascendo la barriera soffolta, il secondo correrà in parallelo a sud, per 31milioni di euro complessivi, di cui 15milioni di euro fondi Masterplan e altri 16milioni di euro fondi Cipe, ma a oggi non esistono i progetti, che poi dovranno ovviamente anche essere sottoposti a Valutazione d’Impatto ambientale. Ciò significa, come ha confermato in Commissione lo stesso Del Vecchio, che, tra l’apertura della diga foranea e il suo utilizzo in assenza dei nuovi moli guardiani, comunque passeranno almeno due anni, proprio l’eventualità che la marineria ha chiesto di scongiurare per tutelare la sicurezza dei lavoratori nelle fasi di rientro e uscita dal porto in condizioni di maltempo. Ciononostante il Segretario Del Vecchio ha garantito personalmente la sicurezza dello scalo, in barba a decenni di studi e prove in vasca, e, anziché fare pressing sull’Arap per farsi consegnare i progetti, pensa al ripristino del collegamento marittimo con la Croazia per ‘colmare il nulla di oggi’, come ha detto in Commissione, forse però dimenticando che quel ‘nulla’ è frutto del Pd che governa Comune, Provincia e Regione. A questo punto la verità è più chiara: a oggi il Governatore D’Alfonso ha promesso fondi per opere che non è stato capace non solo di realizzare, ma neanche di progettare. Ma soprattutto, ci chiediamo quale sia la reale funzione di tre dipendenti regionali che non hanno evidentemente nulla da monitorare visto che le opere su cui dovrebbero vigilare non esistono”.

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