Politica

Verso il GO Festival a Guardiagrele, intervista al soprano Susanna Rigacci

Guardiagrele. Torna per il quarto anno a Guardiagrele il GO Festival, evento organizzato dall’associazione Guardiagrele, una manifestazione che fonde l’opera lirica con altri generi musicali, al dibattito culturale, letterario e di attualità. Nell’ultima decade di luglio arrivano a Guardiagrele, grazie all’Opera Studio e alle masterclass di strumenti musicali, giovani cantanti e musicisti dall’Italia e da tutto il mondo, portando energia in quello che è considerato tra i “borghi più belli d’Italia”.
In questo evento importante è l’apporto di uno dei due direttori artistici, il soprano Susanna Rigacci, la voce che accompagna Ennio Morricone nelle tournée in Italia e all’esteropre, che ci ha gentilmente concesso un’intervista.

D. Con che spirito da alcuni anni a questa parte contribuisce all’organizzazione del GO Festival a Guardiagrele?
R. “Senz’altro uno spirito giovanile, di grande entusiasmo. Sottolineo la parola “giovanile” perché Guardiagrele è un festival giovane, alla sua IV edizione, ed è la terza volta che sono responsabile delle voci e della masterclass legata al debutto nelle opere liriche. Quindi un festival giovane, caratterizzato da un grande entusiasmo. Credo molto in questo Festival, perché pur essendo giovanissimo avrà un grande successo e un grande avvenire“.
D. Di questa manifestazione è la curatrice delle voci, in quanto affermata soprano. Quali sono le peculiarità di questo evento che predilige?
R. “Essendo la curatrice delle voci, mi sento molto partecipe e responsabile non solo dell’aspetto vocale e tecnico, ma anche di altri aspetti più generali di queste voci. Dall’esperienza degli ultimi anni mi sono accorta quanto è importante essere vicina a questi giovani. Non solo da un punto di vista vocale o musicale, in questo ho la collaborazione con il grandissimo Maurizio Colasanti, ma anche nell’aspetto della preparazione. Cosa vuol dire un debutto per un giovane? Non è solamente cantare bene, ma avere una preparazione, avere una base solida, un sostegno; e credo che noi insegnanti abbiamo nei confronti dei giovani questo dovere di sostenerli nei primi passi della loro carriera“.
D. Questa rassegna è appunto dedicata ai giovani artisti del campo musicale; quanto è importante per lei la valorizzazione dei giovani?
R. “Ho già in parte risposto. Credo molto nei giovani, credo che i giovani debbano essere aiutati il più possibile soprattutto oggi, che non è facilissimo farsi strada; il nostro è un mestiere che presenta tante incognite e quindi i giovani vanno molto aiutati. Forse, ancor più che aiutati, incoraggiati, perché spesso necessitano di questo sostegno da parte degli insegnanti, importantissimo nella loro formazione, musicale e non“.
D. Tra le sue esperienze più famose e importanti ci sono le interpretazioni nei brani delle colonne sonore dei film di Sergio Leone. Come si è avvicinata a questo tipo di esperienza?
R. “Come succede nel nostro lavoro e nella nostra carriera, ci sono gli incontri. Io ho avuto l’onore e il piacere di lavorare per il maestro Morricone: lui non era direttore d’orchestra, aveva un concerto con musica sua, contemporanea, musica assoluta, quindi non da film. Dirigeva un altro musicista, lui era in sala, dopo è venuto a trovarmi: era rimasto molto contento dell’esecuzione e da lì è nata la nostra collaborazione“.
D. Nel corso del tempo ha ampliato il suo repertorio classico attivandosi con la musica moderna e contemporanea. Come ha contribuito questa apertura al prosieguo della sua carriera e che importanza ha la formazione classica per affacciarsi ad altri generi?
R. “Io sono nata come cantante lirica. Ho iniziato questa carriera, oramai sono diversi anni, come interprete di belcanto italiano: ho debuttato con Il Barbiere di Siviglia, ho cantato molto, appunto, Rossini, poi Donizetti, Bellini, Verdi. In seguito ho cominciato a cantare musica contemporanea, mi è sempre piaciuta molto, mi ha interessata moltissimo. Secondo me un musicista deve avere una conoscenza della musica… chiaramente non esiste a 360 gradi, però l’interesse sì, quello sì, ci deve essere, a tutto tondo. E questa è una cosa che sicuramente mi ha caratterizzato durante tutta la carriera, l’interesse per qualsiasi tipo di musica“.

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